CAMPAGNA
MEDIATICA CONTRO LA CANAPA
HARRY JACOB
ANSLINGER: è stato ispettore del Bureau of Prohibition durante
il proibizionismo degli alcolici e promotore dagli anni '30 di
quello della cannabis. Comincia così
una grande campagna per l'inserimento della marijuana nella lista degli stupefacenti e delle sostanze che
creano dipendenza. Si iniziò ad associare il consumo di questa pianta ai
più atroci fatti di cronaca nera di quel tempo, fino ad essere ribattezzata da
Anslinger come: the killer drug, la droga che
porta al piacere di uccidere senza motivo.La campagna dì Anslinger per
sensibilizzare l'opinione pubblica sul "pericolo marijuana" avviene attraverso un lavoro intenso e capillare sui mass
media.
A questa campagna parteciparono soprattutto la du Pont, azienda chimica che ha inventato il nylon, e l'imprenditore William Hearst, possessore di fabbriche cartiere e di giornali, in quanto la canapa era considerata una minaccia ai loro profitti nelle rispettive sfere.
MARIJUANA TAX ACT
Nel 1937, dopo una dichiarazione di Anslinger al congresso degli Stati Uniti, il presidente Roosevelt firmò, il 14 giugno, il Marijuana Tax Act, che di fatto impediva la coltivazione di qualsiasi tipo di canapa, anche a scopo medico, a causa dell’ambiguita insita nella definizione presente nel testo normativo, che impediva la distinzione netta tra le 2 modalità d’uso.
Dopo l'approvazione della Tax Act, non vi fu solamente un problema di consumo e reperibilità, ma anche l'impossibilità di investire in studi e ricerche in ambito scientifico, e per circa 30 anni si assistette ad un diffuso silenzio.
Son da menzionare un paio di eccezioni:
- il Rapporto La Guardia (1944), promosso dall'allora sindaco di New York, che smentiva tutti gli argomenti a sostegno della proibizione della marijuana
- "Marijuana. America's new drug problem"( 1938), un saggio pubblicato da Robert Walton ( professore di farmacologia all'Università del Missisipi) , contenente l'analisi chimica e strutturale della pianta e la segnalazione di proprietà potenzialmente utili, per uso terapeutico e non.
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