Questo è un progetto a scopo accademico, non intendiamo schierarci con nessuna corrente di pensiero. Ci siamo limitati a raccogliere e pubblicare del materiale riguardante l'utilizzo della cannabis, e derivati, come farmaci cercando di individuare le origini della controversia.
mercoledì 5 dicembre 2012
VIDEO
Documentario "L'erba proibita".
Documentario "American marijuana" della National Geographic. Seconda puntata.
Puntata di Report sull'uso terapeutico della cannabis.
Testimonianza sulla cura della sclerosi multipla per mezzo di cannabinoidi.
LINK UTILI
-Portale online continuamente aggiornato con notizie sul tema
http://www.ilfattoquotidiano.it/tag/cannabis/
- http://www.medicalcannabis.it/mainpage.php
-International association for cannabinoid medicines
http://www.medicalcannabis.it/mainpage.php
-"Cannabis: la “droga” e il “farmaco”. Una rassegna della letteratura dal 1970 ad oggi", Massimiliano Verga
http://www.cirsdig.it/Pubblicazioni/verga.pdf
-Pagina del Ministero della Salute riguardante i medicinali cannabinoidi
http://www.salute.gov.it/medicinaliSostanze/paginaInternaMedicinaliSostanze.jsp?id=43&menu=tera
-La Toscana approva la legge per l'uso sanitario della cannabis
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2012/2-maggio-2012/toscana-approva-legge-l-uso-sanitario-cannabis-2012521132.shtml
http://www.ilfattoquotidiano.it/tag/cannabis/
- http://www.medicalcannabis.it/mainpage.php
-International association for cannabinoid medicines
http://www.medicalcannabis.it/mainpage.php
-"Cannabis: la “droga” e il “farmaco”. Una rassegna della letteratura dal 1970 ad oggi", Massimiliano Verga
http://www.cirsdig.it/Pubblicazioni/verga.pdf
-Pagina del Ministero della Salute riguardante i medicinali cannabinoidi
http://www.salute.gov.it/medicinaliSostanze/paginaInternaMedicinaliSostanze.jsp?id=43&menu=tera
-La Toscana approva la legge per l'uso sanitario della cannabis
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2012/2-maggio-2012/toscana-approva-legge-l-uso-sanitario-cannabis-2012521132.shtml
TUMORI
PRO
Con nuovi studi a confermarne l'efficacia,
aumenta tra i ricercatori la convinzione che il cannabidiolo (Cbd) presente nella marijuana
rallenta la crescita delle cellule tumorali e inibisce la formazione di cellule
che nutrono i tumori, contribuendo così a combattere il cancro e le metastasi.
Come riporta il Newsweek, già nel 2007 uno studio del California
Pacific Medical Center mostrava
come il cannabidiolo uccida le cellule tumorali nei pazienti con cancro al
seno, distruggendo i tumori maligni e "spegnendo" il gene ID-1, una
proteina che gioca un ruolo chiave nel diffondere il male alle altre cellule.
Il cannabidiolo offre la
speranza di una cura non tossica per migliaia di pazienti", ha detto lo studioso McAllister, a capo del gruppo di
ricerca. Da allora però non sono ancora stati condotti test clinici,
indispensabili per confermare nell'uomo l'effetto visto in laboratorio.
McAllister insomma sta ancora cercando fondi per testare sui malati di tumore
l'effetto di questa cura..
La scoperta dell'efficacia di queste sostanze si
deve a Cristina Sanchez, una giovane biologa della Complutense
University di Madrid.
Stava studiando il metabolismo cellulare, analizzando le cellule tumorali del
cervello, che crescono molto più velocemente delle cellule normali. Per caso,
notò che queste morivano ogni volta che erano esposte ai tetracannabinoidi,
il famoso Thc che provoca gli effetti
psicoattivi della
marijuana. Proseguì le sue ricerche e nel 1998 pubblicò i
suoi studi, dimostrando che il Thc
induce l'apoptosi, ovvero la morte delle cellule di una forma
particolarmente aggressiva di tumore cerebrale.
CONTRO
Nuovi indizi testimoniano un legame pericoloso fra marijuana
e cancro. Se ancora ben poco si sa sulle conseguenze a lungo termine del fumare
erba, specialmente per chi ne fa un uso massiccio, è però indubbio che diversi
studi scientifici abbiano già provato una serie piuttosto lunga di sgradevoli
effetti collaterali: sulla psiche, sul sistema endocrino, sul cuore e sulla
circolazione sanguigna, sulle attività psicomotorie e, infine, sulla fertilità
maschile. Ora un nuovo studio di laboratorio, Guidato da Prakash
Nagarkatti dell’Università del South Carolina negli Stati Uniti, pubblicato sull’European Journal of Immunology, sostiene
che il tetracannabinolo (principio attivo contenuto nella cannabis) "addormenti"
il sistema immunitario aumentando così il rischio di sviluppare il cancro.
ADD ( ATTENTION DEFICIT DISORDER ) E IPERATTIVITA' ( ADHD )
PRO
Uno studio ben documentato dell’USC nel 2009 ha
mostrato che la marijuana non solo è un’alternativa perfetta al Ritalin, ma
tratta la malattia senza alcun effetto collaterale negativo, come causato
invece dal farmaco
CONTRO
Una ricerca condotta al Children’s Hospital of
Philadelphia dal dottor Manzar Ashtari, che tuttora necessita di ulteriori
conferme, sembrerebbe dimostrare come il consumo di marijuana possa provocare
danni permanenti al cervello, soprattutto nelle aree che riguardano la memoria,
l’attenzione, il linguaggio e l’ambito decisionale. Questa ricerca si basa su
scansioni del cervello per creare una mappatura delle funzionalità cerebrali
per cercare se ci sono aree danneggiate, e in quale misura.
La dipendenza da marijuana o
il suo uso continuato prima dei 18 anni provoca danni
durevoli a caricodi intelligenza, attenzione e memoria. A dirlo, una ricerca della Duke University pubblicata sulla rivista
Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences). Sulla base dei dati
relativi a oltre mille neozelandesi, i soggetti che cominciano a usare cannabis
nell’adolescenza e la consumano per anni hanno mostrato una riduzione di 8
punti nel quoziente intelettivo , confrontando il Qi a 13 e a 38 anni.
All’età di 38 anni infatti, le persone che
facevano un uso persistente della cannabis durante l’adolescenza conseguivano punteggi peggiori nei test su memoria, velocità di ragionamento e elaborazione visuale
SLA e SM
Fumare cannabis migliora alcuni sintomi della
sclerosi multipla. In particolare, allevia il dolore e il disagio legato alla
spasticita' muscolare, un sintomo diffuso e invalidante associato alla malattia
neurologica. E' la conclusione di uno studio americano condotto dagli
scienziati dell'University of California School of Medicine di San Diego,
pubblicato sul 'Canadian Medical Association Journal'.
i risultati ottenuti in questa ricerca non sono ancora stati
smentiti, anzi, attualmente sempre più istituti di ricerca si stanno orientando
verso questa prospettiva.
[ http://allegati.aism.it/manager/trackdoc.asp?file=/manager/UploadFile/2/20121109_557_doccanna.pdf&open=1 ]
[ http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/24/sla-al-via-di-test-per-spray-alla-cannabis-contro-sintomi-della-malattia/392229/ ]
GLAUCOMA
E’ noto dai primi anni ’70 che i
derivati della cannabis ( indica e sativa ) riducono la pressione oculare.
L’effetto si può osservare sia dopo assunzione sistemica che dopo assunzione
topica ( superficiale ).
PRO
Nel 1971 fu osservato da un gruppo di oculisti
dell’Università dell’Arizona che durante una ricerca sistematica sugli
effetti della marijuana in consumatori sani, essa riduceva la pressione
endo-oculare. Nei 12 anni seguenti sono stati fatti numerosi studi in soggetti
sani e malati di glaucoma con marijuana e diversi cannabinoidi, naturali e
sintetici. La marijuana diminuisce la pressione interna dell’occhio del 25-30 %
in media, a volte fino al 50%. Alcuni cannabionoidi non psicotropi, e in misura
minore, alcuni costituenti non cannabinoidi della canapa, diminuiscono la
pressione endo-oculare.
CONTRO
Sull’utilità dell’assunzione sistemica di
cannabinoidi per il trattamento del glaucoma, esistono seri dubbi, non di
natura etica, ma medica. Il marcato effetto ipotensivo arterioso,
caratteristico di queste sostanze, non è certo di aiuto per un paziente affetto
da glaucoma. L’ applicazione topica sembra invece più interessante, anche se,
dopo anni di studi e ricerche non è stato registrato alcun farmaco con questa
indicazione, essendo sostanze dotate di una spiccata azione vasodilatante, è
probabile che siano scarsamente tollerate a livello congiuntivale.
ALZHEIMER
Un equipe di ricercatori spagnoli ha scoperto
che i cannabinoidi riducono la perdita della memoria in chi è colpito da
Alzheimer, mentre un secondo gruppo , sempre di ricercatori spagnoli, è giunto
invece alla conclusione che a cannabis aumenta il pericolo di ictus.
PRO:
il primo gruppo di ricercatori ha riscontrato
che, non soltanto la cannabis aiuta a calmare lo stress e stimolare l’appetito
dei pazienti colpiti dall’AIDS o dal cancro, ma assunta in quantità adeguate,
protegge i neuroni colpiti dall’Alzheimer ed evita la perdita di memoria che è
causata dalla malattia.
La ricerca è stata diretta da Maria de Ceballos,
dell’istituto Cajal, e pubblicata su The Journale of Neuronscience.
CONTRO:
Il secondo studio spagnolo sugli effetti della
cannabis ha rilevato come la sostanza aumenti il pericolo di ictus, anche fra i
giovani a causa degli effetti cardiovascolari che la sostanza produce, cioè
tachicardia e sbalzi di pressione arteriosa.
I ricercatori sono quelli dell’ospedale di
Gualdacano di Madrid, e lo studio pubblicato sulla rivista Neurosurgery an Psychiatry, ha
mostrato come la cannabis quadruplichi le probabilità di un attacco entro un’ora
dall’assunzione.
PRESENTAZIONE CASI
Data la grande
mole di informazioni nel web, abbiamo deciso di selezionare le malattie e le
disfunzioni sulle quali sono stati effettuati degli studi legati all'uso dei
cannabinoidi come rimedio. presentiamo ora i disturbi appena menzionati:
1) EMICRANIA
2) ALZHEIMER
3) GLAUCOMA
4) SLA E SM
5) ADD E ADHD
6) TUMORI
martedì 4 dicembre 2012
EMICRANIA
Ethan Russo ( Università di Washington)
La Cannabis ha una storia documentata come trattamento dell'emicrania che data almeno a 1200 anni fa, ai lavori di Sabur ibn Sahl in Persia. L'uso popolare in Sumeria e in India potrebbe risalire addirittura a 4000 anni fa. La Cannabis fu un farmaco di uso comune in Europa e USA per l'emicrania fra il 1842 e il 1942, prima della sua proibizione.
E' stato dimostrato che la Cannabis agisce su diversi meccanismi dell'emicrania, grazie a effetti anti-infiammatori, per la sua azione su diversi sistemi di neurotrasmettitori (serotonina, dopamina, glutammato), e infine per la sua interazione con il sistema degli oppioidi endogeni. Molti ammalati riferiscono un miglioramento con la Cannabis.
La Cannabis ha una storia documentata come trattamento dell'emicrania che data almeno a 1200 anni fa, ai lavori di Sabur ibn Sahl in Persia. L'uso popolare in Sumeria e in India potrebbe risalire addirittura a 4000 anni fa. La Cannabis fu un farmaco di uso comune in Europa e USA per l'emicrania fra il 1842 e il 1942, prima della sua proibizione.
E' stato dimostrato che la Cannabis agisce su diversi meccanismi dell'emicrania, grazie a effetti anti-infiammatori, per la sua azione su diversi sistemi di neurotrasmettitori (serotonina, dopamina, glutammato), e infine per la sua interazione con il sistema degli oppioidi endogeni. Molti ammalati riferiscono un miglioramento con la Cannabis.
Ulteriori notizie sulla Cannabis nell'emicrania in:
Russo EB. Cannabis for migraine treatment: The once and future
prescription? An historical and scientific review. Pain 1998;76(1):3-8.
Russo EB. Hemp for headache: An in-depth historical and
scientific review of cannabis in migraine treatment. J Cannabis Ther
2001;1(2):21-92.
Russo EB. Cannabis and Cannabinoids in Migraine Treatment. In:
Grotenhermen F, Russo E, eds. Cannabis and Cannabinoids. Pharmacology,
toxicology, and therapeutic potential. Haworth Press, Binghamton/New York 2001,
in press
CONTRO :
Institute
of Medicine (USA)
La marijuana è stata proposta molte volte come trattamento per l'emicrania ma non ci sono quasi dati clinici sull'uso di cannabinoidi per questa malattia. Vari individui hanno affermato che la marijuana allevia la loro emicrania, ma al momento attuale non ci sono dati clinici conclusivi o indagini pubblicate sugli effetti dei cannabinoidi nelle cefalee di questo tipo.
La marijuana è stata proposta molte volte come trattamento per l'emicrania ma non ci sono quasi dati clinici sull'uso di cannabinoidi per questa malattia. Vari individui hanno affermato che la marijuana allevia la loro emicrania, ma al momento attuale non ci sono dati clinici conclusivi o indagini pubblicate sugli effetti dei cannabinoidi nelle cefalee di questo tipo.
Joy JE, Watson SJ, Benson JA, eds. Marijuana and medicine: Assessing the science base. Institute of Medicine. Washington DC: National Academy Press, 1999.
CAMPAGNA ANTI-CANNABIS E TAX ACT
CAMPAGNA
MEDIATICA CONTRO LA CANAPA
HARRY JACOB
ANSLINGER: è stato ispettore del Bureau of Prohibition durante
il proibizionismo degli alcolici e promotore dagli anni '30 di
quello della cannabis. Comincia così
una grande campagna per l'inserimento della marijuana nella lista degli stupefacenti e delle sostanze che
creano dipendenza. Si iniziò ad associare il consumo di questa pianta ai
più atroci fatti di cronaca nera di quel tempo, fino ad essere ribattezzata da
Anslinger come: the killer drug, la droga che
porta al piacere di uccidere senza motivo.La campagna dì Anslinger per
sensibilizzare l'opinione pubblica sul "pericolo marijuana" avviene attraverso un lavoro intenso e capillare sui mass
media.
A questa campagna parteciparono soprattutto la du Pont, azienda chimica che ha inventato il nylon, e l'imprenditore William Hearst, possessore di fabbriche cartiere e di giornali, in quanto la canapa era considerata una minaccia ai loro profitti nelle rispettive sfere.
MARIJUANA TAX ACT
Nel 1937, dopo una dichiarazione di Anslinger al congresso degli Stati Uniti, il presidente Roosevelt firmò, il 14 giugno, il Marijuana Tax Act, che di fatto impediva la coltivazione di qualsiasi tipo di canapa, anche a scopo medico, a causa dell’ambiguita insita nella definizione presente nel testo normativo, che impediva la distinzione netta tra le 2 modalità d’uso.
Dopo l'approvazione della Tax Act, non vi fu solamente un problema di consumo e reperibilità, ma anche l'impossibilità di investire in studi e ricerche in ambito scientifico, e per circa 30 anni si assistette ad un diffuso silenzio.
Son da menzionare un paio di eccezioni:
- il Rapporto La Guardia (1944), promosso dall'allora sindaco di New York, che smentiva tutti gli argomenti a sostegno della proibizione della marijuana
- "Marijuana. America's new drug problem"( 1938), un saggio pubblicato da Robert Walton ( professore di farmacologia all'Università del Missisipi) , contenente l'analisi chimica e strutturale della pianta e la segnalazione di proprietà potenzialmente utili, per uso terapeutico e non.
DISTINZIONE DROGA-FARMACO
Drug /drʌg/
I. n.
1. med. farm. medicina f., farmaco m.;
to be on ~s fare uso di medicinali
to be on ~s fare uso di medicinali
2. (narcotic) droga f. (anche fig.);
Inizialemente i cannabinoidi , come gran parte delle
"droghe" oggi conosciute, venivano considerate e utilizzate come
farmaci e solo a partire dall'800, quando la scienza si affermò come
disciplina autonoma, vennero discriminati i possibili effetti non medici (
ricreativi, magico-religiosi) precedentemente considerati parte integrante
della medicina.
Questo fatto però non venne preso troppo in considerazione a causa della scarsa diffusione e reperibilità delle sostanze, e quindi il "problema droga" non godeva di particolari attenzioni. Chiunque poteva andare dal farmacista sotto casa e comperare qualche grammo di cannabis, hashish o addirittura morfina ed eroina senza bisogno di una ricetta medica. Ciò accadeva nel 1900, negli Stati Uniti d'America.
Per dirla diversamente, il consumo di droghe, tantomeno quello di Cannabis, non era un argomento nè etico nè giuridico.
A partire dai primi del '900, però, il consumo di alcune droghe cominciò ad essere percepito come un'azione immorale, una sorta di vero e proprio "flagello" da cui difendersi con ogni mezzo. Questa "presa di coscienza" da parte delle autorità e, in seguito, dell'opinione pubblica, prese piede inizialmente negli Stati Uniti e poi si diffuse anche in Europa.
[fonte: http://www.cirsdig.it/Pubblicazioni/verga.pdf]
lunedì 3 dicembre 2012
CANNABIS
Canapa (Cannabis)
è un genere di piante a
fiore (angiosperma), e
fa parte della famiglia delle Cannabaceae, dette anche Cannabinacee, ordine delle Urticales.
La canapa è originaria
dell’Asia centrale. Pianta sacra per la gente hindu, era indicata in sanscrito
con i termini bhanga, vijaya e ganjika; in hindi, ganja.[1] È generalmente accettata l’ipotesi secondo cui la
canapa sia giunta nelle Americhe dopo Colombo; pure, Balabanova, Parsche e
Pirsig (1992) hanno trovato residui di cannabis, nicotina e cocaina in numerose
mummie (115-1500 d.C.)
scoperte in Perù.
Prima dell’avvento del proibizionismo
della cannabis le
diverse varietà della canapa erano coltivate in tutto il mondo fin
dall’antichità, e utilizzate in vari e numerosissimi campi: la sua corteccia costituiva
la materia prima per la produzione di carta, fibre
tessili in
genere (corde, abbigliamento,
ecc.), fibre plastiche,
e concimi naturali[;
nella medicina umana e veterinaria erano molto utilizzate le foglie ma
soprattutto i fiori, sostituendo alcuni dei medicinali industriali presenti oggi in commercio;
inoltre parti di pianta servivano per fabbricare cosmetici come creme, shampoo
e saponi. Ulteriori utilizzi prima della proibizione sono stati fatti nella
creazione, ad esempio, di una delle prime automobili ad essere prodotte in
serie (la Ford T del 1923), un prototipo della quale era composto per più del
60% da materiali derivati dalla cannabis sativa; persino le case erano costruite in buona parte con
prodotti derivati dalla Cannabis (vernici, colle, mattoni, rivestimenti). I
semi (molto ricchi di acidi linoleici, vitamine e amminoacidi essenziali) sono ancora oggi
usati nell’alimentazione tramite la spremitura in un olio valido
anche come combustibile per candele. Con la sua proibizione si è diffuso un
utilizzo essenzialmente a scopo ricreativo, in quanto in alcune varietà della
pianta è presente una più elevata percentuale di THCA (non psicoattivo), un cannabinoide che sottoposto ad elevate temperature degrada per
decarbossilazione nel THC (psicoattivo). I cannabinoidi sono sostanze chimiche
di origine naturale e biochimicamente classificati come terpenofenoli. Sono composti
accomunati dalla capacità di interagire con i recettori cannabinoidi.
[ wikipedia ]
[ wikipedia ]
CENNI STORICI
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